Olio MCT: cos’è e come ti può aiutare
Tra gli integratori più citati nel mondo della dieta chetogenica, l’olio MCT è spesso al centro dell’attenzione. Ma sai davvero cos’è, come funziona e perché può essere un alleato interessante per chi segue una dieta chetogenica?
Indice:

L’olio MCT è l’acronimo di Medium Chain Triglycerides, ovvero trigliceridi a catena media. Si tratta di una particolare tipologia di grassi formata da catene di 6-12 atomi di carbonio, che vengono metabolizzate in modo diverso rispetto ai grassi tradizionali (a catena lunga). A differenza di questi ultimi, gli MCT vengono assimilati direttamente dal fegato e convertiti rapidamente in energia sotto forma di corpi chetonici. Questo meccanismo li rende particolarmente interessanti per chi segue una dieta chetogenica, ma anche per chi cerca energia pulita, concentrazione e sazietà prolungata. Negli ultimi anni, l’utilizzo dell’olio MCT si è diffuso anche tra chi non segue strettamente una keto diet ma desidera un’integrazione efficace per migliorare focus mentale, prestazioni fisiche e gestione dell’appetito. Tuttavia, è importante conoscere quale olio MCT scegliere, come assumerlo, quali sono i reali benefici e in quali situazioni è meglio evitarlo o usarlo con cautela.
Cosa sono gli MCT e perché possono aiutarti nella dieta chetogenica
Gli MCT sono una categoria di grassi che, a livello metabolico, si comportano in modo diverso rispetto agli altri lipidi. Una volta ingeriti, non hanno bisogno dell’intervento della bile per essere digeriti e passano direttamente al fegato, dove vengono trasformati in energia immediata. È proprio questo passaggio rapido che li rende utili in dieta chetogenica, in quanto favoriscono uno stato di chetosi più stabile.
Non tutti gli MCT sono uguali. I due più rilevanti dal punto di vista nutrizionale sono:
- C8 – Acido caprilico: è il più rapido nel produrre chetoni. Viene usato soprattutto per ottenere un picco di energia immediata, utile ad esempio al mattino o prima di un’attività fisica o mentale impegnativa.
- C10 – Acido caprico: è leggermente più lento, ma fornisce energia più costante e prolungata nel tempo. Ottimo per chi cerca performance stabili durante la giornata.
La maggior parte dei prodotti in commercio è un mix di C8 e C10, per bilanciare rapidità ed efficacia. Alcuni brand propongono anche formulazioni pure di C8, considerato il miglior olio MCT per dieta chetogenica per chi vuole massimizzare la produzione di chetoni. Inoltre, a differenza del più comune olio di cocco, che contiene solo circa il 50% di MCT (incluso C12 – acido laurico, meno efficiente dal punto di vista chetogenico), l’olio MCT è purificato e mirato, il che lo rende più efficace.
Benefici dell’olio MCT per la chetosi
Inserire l’olio MCT nella dieta quotidiana può offrire diversi vantaggi, soprattutto se segui uno stile alimentare low carb o chetogenico. Ecco i principali benefici dell’olio MCT per la chetosi:
- Fornisce energia immediata senza dover passare per la digestione dei carboidrati, utile anche in caso di cali energetici improvvisi.
- Favorisce la produzione di corpi chetonici, sostenendo il mantenimento dello stato di chetosi e migliorando la flessibilità metabolica.
- Migliora la concentrazione mentale e la produttività, grazie al fatto che i chetoni sono una fonte di energia efficiente per il cervello.
- Aiuta a controllare l’appetito: assunto al mattino o tra un pasto e l’altro, aiuta a gestire la fame grazie all’effetto saziante dei grassi.
- Può essere utilizzato come pre-workout naturale, aumentando resistenza, lucidità e focus.
- Contribuisce alla gestione del peso, pur non essendo un dimagrante diretto. Aiuta a evitare cali glicemici e craving, soprattutto nelle prime fasi della keto diet.
Come usare l’olio MCT nella keto diet?
Uno degli aspetti più importanti da considerare è quanto olio MCT assumere al giorno in keto diet. Questo integratore, infatti, è efficace ma non sempre facile da digerire, soprattutto all’inizio.
Si consiglia di iniziare con 1 cucchiaino al giorno, preferibilmente a colazione, per esempio nel bulletproof coffee o nello yogurt greco. Dopo una o due settimane, se ben tollerato, si può salire a 2-3 cucchiaini al giorno, suddivisi nell’arco della giornata.
Superare queste dosi può aumentare il rischio di effetti collaterali dell’olio MCT, come:
- Diarrea
- Gonfiore
- Crampi addominali
Questi effetti si presentano soprattutto in soggetti con intestino sensibile o in presenza di colon irritabile. In questi casi, è meglio ridurre le dosi o valutare un’altra strategia nutrizionale.
Evita, inoltre, di usare l’olio MCT in cottura, ha un punto di fumo basso e si deteriora facilmente con il calore. Infine, sarebbe meglio evitare l’uso di olio MCT o utilizzarlo con cautela se:
- Soffri di disturbi digestivi (colon irritabile, gastrite, reflusso)
- Hai patologie epatiche serie (steatosi, cirrosi)
- Stai seguendo una dieta già molto calorica: l’olio MCT è energetico e può incidere sul bilancio calorico complessivo
L’olio MCT in dieta chetogenica può essere un valido alleato per aumentare focus, energia e sazietà in modo naturale. Il suo utilizzo, però, richiede attenzione: va dosato gradualmente, integrato in un contesto alimentare equilibrato e valutato a livello individuale!

Lorenzo Vieri
Biologo Nutrizionista
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