Quante varianti della dieta chetogenica esistono?

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La dieta chetogenica, ampiamente riconosciuta per i suoi effetti benefici sulla perdita di peso e sulla gestione di determinate condizioni mediche, si presenta sotto varie forme, ciascuna adattata a specifici obiettivi e necessità individuali. Ma quali sono le differenze tra le varianti della dieta chetogenica?

Indice:

Quante varianti della dieta chetogenica esistono?

Le varianti della dieta chetogenica differiscono per ripartizione dei macronutrienti e livello di restrittività calorica, riflettendo l’adattabilità di questo regime alimentare alle diverse esigenze individuali. Dalle versioni estremamente restrittive, ideate per scopi clinici e caratterizzate da un’elevata percentuale di grassi, a quelle meno limitanti, pensate per un dimagrimento sostenibile e per la gestione a lungo termine, la dieta chetogenica offre soluzioni diverse. Ogni variante, con la sua specifica composizione di grassi, proteine e carboidrati, e l’eventuale introduzione di alimenti a basso indice glicemico, mira a promuovere la produzione di chetoni, sostenendo il passaggio da un metabolismo glucosio-centrico a uno basato sull’ossidazione dei grassi. Vediamo quante varianti esistono nella dieta chetogenica e le caratteristiche di ciascuna, per comprendere quale possa essere la più adeguata alle proprie esigenze.

 

3 varianti restrittive della dieta chetogenica

 

La dieta chetogenica è un insieme di approcci diversificati, ciascuno adattato a specifiche esigenze nutrizionali e obiettivi di salute. Tra queste, emergono varianti particolarmente restrittive, ciascuna con una ripartizione dei macronutrienti e un obiettivo nutrizionale distinti, pensati sia per gestire condizioni mediche specifiche sia per ottenere risultati rapidi in situazioni in cui è necessaria una rapida perdita di peso. Esploriamo le tre principali varianti restrittive della dieta chetogenica:

 

  • Dieta chetogenica classica: La pioniera tra le diete chetogeniche, che prevede un’estrema restrizione calorica con un rapporto macronutrienti di 85%-90% di grassi, 5% di proteine e 5% di carboidrati. Originariamente utilizzata per il trattamento dell’epilessia in casi particolarmente gravi, questa dieta è risultata eccessivamente restrittiva per un utilizzo a lungo termine.
  • Dieta chetogenica MCT: Con un rapporto di 70% grassi (di cui il 50% sono grassi a catena media), 20% proteine e 10% carboidrati, questa variante mira a intensificare la produzione di chetoni nel sangue. Sebbene efficace, può causare disagio gastrointestinale ed è generalmente consigliata solo per chi deve gestire specifiche patologie.
  • Dieta chetogenica VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet): Questa dieta si caratterizza per un’estrema riduzione calorica, con l’apporto giornaliero limitato a 500-600 calorie. I macronutrienti sono distribuiti in poche proteine (1-1,5 g/kg di peso corporeo al giorno), 10-15 g di carboidrati e 10-15 g di grassi. Indicata per obiettivi rapidi di perdita di peso, come la preparazione a un intervento chirurgico, questa dieta è meno adatta per chi cerca una soluzione sostenibile a lungo termine.

 

Ciascuna di queste varianti restrittive della dieta chetogenica risponde a esigenze specifiche, evidenziando l’importanza di una scelta consapevole e personalizzata per il proprio percorso di salute e benessere.

 

2 varianti della dieta chetogenica sostenibili

 

Tra le varianti dieta chetogenica, alcune opzioni si distinguono per essere meno restrittive e maggiormente sostenibili a lungo termine, rendendole adatte a chi cerca un equilibrio tra i benefici della chetosi e una maggiore flessibilità alimentare. Queste varianti consentono di approcciarsi alla dieta chetogenica con minor rigore senza sacrificare l’efficacia, offrendo così un’alternativa più gestibile e socialmente compatibile. Vediamo più da vicino queste due varianti di dieta chetogenica meno restrittive:

  • Dieta Atkins modificata: Questa versione prevede una suddivisione dei macronutrienti di circa 70% grassi, 20% proteine e 10% carboidrati, rendendola una delle varianti più diffuse e facilmente adottabili della dieta chetogenica. La dieta Atkins modificata è progettata per essere più accessibile, permettendo un’integrazione più agevole nella vita quotidiana e favorisce il dimagrimento mantenendo un certo grado di flessibilità nella scelta degli alimenti.
  • Dieta chetogenica a basso indice glicemico: Con un rapporto di 65% grassi, 25% proteine e circa 10% carboidrati, questa variante punta a una chetosi più lieve ma costante. La caratteristica principale è l’introduzione di alimenti a basso indice glicemico, come alcune verdure non amidacee, che consentono di mantenere lo stato di chetosi pur offrendo una maggiore varietà alimentare. Questo approccio si rivela particolarmente sostenibile a lungo termine, rappresentando un compromesso efficace tra la rigida restrizione di carboidrati e la necessità di aderire a un’alimentazione varia e nutriente.

 

Entrambe le varianti offrono un approccio più flessibile alla dieta chetogenica, ideali per chi desidera integrare i principi keto nella propria routine quotidiana senza le rigide limitazioni delle versioni più restrittive.

 

Quale variante chetogenica scegliere?

 

Per chi mira alla perdita di peso senza dover gestire specifiche patologie, orientarsi verso una delle due varianti meno restrittive della dieta chetogenica appare come la scelta più sensata e sostenibile. La dieta Atkins modificata e quella a basso indice glicemico offrono un equilibrio ottimale tra flessibilità alimentare e i benefici metabolici della chetosi, rendendole adatte per un’integrazione a lungo termine nello stile di vita. Queste varianti permettono di godere di una varietà più ampia di alimenti mantenendo allo stesso tempo i principi chiave della dieta chetogenica, facilitando così la perdita di peso senza la rigidità e le potenziali difficoltà associate alle forme più restrittive. Optare per una dieta meno restrittiva, infatti, può migliorare non solo la gestione del peso ma anche il benessere generale, rendendo il percorso verso gli obiettivi di salute più piacevole e sostenibile nel tempo.

 

Lorenzo Vieri
Biologo Nutrizionista

Dal 2015 lavoro come biologo nutrizionista con l’obiettivo di aiutare quelle persone che, come capitato a me in passato, fanno fatica a ottenere la forma fisica che desiderano per sé non solo a livello estetico, ma anche a livello di salute e benessere generale.
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